Silvia Bordini, Una strada che vogliamo continuare a percorrere
Cara M, grazie per il tuo invito a partecipare al progetto Darps. Certamente mi piace la tua idea di portare, riportare e rinforzare l’attenzione sulle artiste, protagoniste di una storia in cui sono state considerate marginali e di cui sono state invece parte essenziale, in tanti modi diversi.
Modi che non sappiamo forse ancora definire veramente; sappiamo che non coincidono con i valori e anche con le emozioni che sono state codificate da una inalterabile quanto imperdonabile tradizione patriarcale, come ormai viene ripetuto da tutti.
Ma dovremmo, anzi dovremo, capire profondamente come l’arte guarda il mondo, come entra nel mondo, oggi, noi donne, noi artiste, noi femministe (non aver paura di usare questa parola che oggi sembra così antica).
Mai stancarsi di porre domande, di aumentare una conoscenza che sia viva e che sia altra, insieme.
Il tuo Darps mi riporta, per certi aspetti, a tanti anni fa, quando parlando e confrontandoci e progettando insieme, abbiamo avuto la sensazione di aver capito davvero come dialogare per poter cambiare la situazione minoritaria delle donne, artiste e non.
Una strada che non è facile, che bisogna riprendere continuamente e che ancora vogliamo continuare a percorrere. Con la fiducia nelle energie e nelle capacità delle giovani artiste e ricercatrici che aderiscono a Darps.
Silvia Bordini