La radicale sovversione matrilineare dell’autoritratto nelle artiste contemporanee
Lecture di Marica Croce Caldarulo
1 Aprile 2014
Salone Borromini, Biblioteca Vallicelliana, Roma
Presso il Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, il 1 aprile del 2014, si tiene la conferenza di Marica Croce Caldarulo Attualità dell’arte di Frida Kahlo. La radicale sovversione matrilineare dell’autoritratto nelle artiste contemporanee. L’appuntamento fa parte degli incontri “Darps – Racconti di storia dell’arte con occhi di donna. Donne e autoritratto”.
In occasione della mostra dedicata a Frida Kahlo (Scuderie del Quirinale, Roma, 20 marzo-31 luglio 2014), la conferenza approfondisce i molti aspetti della sua ricerca rimasti quanto mai attuali e presenti nell’arte contemporanea e individua i temi, gli snodi e le assonanze tra la pittrice messicana e le artiste attive a partire dagli anni Sessanta a oggi.
Frida Kahlo muore nel 1954 e già durante la sua vita è molto apprezzata come artista anche in Francia e negli Stati Uniti. Al tempo stesso è molto popolare e amata nella sua terra, il Messico post-rivoluzionario, per la sua passione politica. Alla sua morte diventa una vera icona nazionale e il suo mito, negli ultimi due decenni, si è accresciuto e ampliato. Il “fenomeno” Frida esplode all’inizio di questo secolo anche grazie a biografie come Great Women Artists: Frida Kahlo di Dominique Mougenot, 2000, e al film Frida del 2002 diretto da Julie Taymor, incentrato sulla sofferta vita privata della pittrice interpretata da Salma Hayek. Un fenomeno che ha scavalcato i confini dei circuiti dell’arte e che potremmo avvicinare a quello di Andy Warhol.
È molto interessante ritrovare nella pittura della Kahlo temi modernissimi quali: la contiguità tra vita e arte; l’espressione delle emozioni legate alle proprie esperienze; l’affermazione della sua identità di donna pittrice nel panorama artistico maschile del suo tempo tra muralisti e surrealisti. La pittrice è sempre rimasta coerente alla propria personalissima identità artistica, e autonoma da qualsiasi gruppo artistico a lei contemporaneo, un’indipendenza che è di fatto una differenza di genere.