“Quando mi occupavo d’attualità politica non direi che ci fossero altre donne, all’inizio soprattutto. A Roma tra coloro che seguivano l’attualità c’erano fotografi molto agguerriti.
La maggioranza di loro era fortemente maschilista e non era facile competere, la qual cosa alla fine mi rese un po’ insopportabile quel lavoro.
Va detto che nemmeno lavorare tra le frange più “dure” del movimento femminista, in quegli anni era particolarmente gradevole: atteggiamenti un po’ chiusi e settari, rendevano anche certe donne poco elastiche rispetto a chi voleva fare informazione”
“Accanto a quest’esperienza non sempre positiva, ci fu però, per più di dieci anni, l’esperienza bellissima con Noi Donne, il giornale dell’UDI.
Feci la conoscenza di una certa Italia non sempre dichiaratamente femminista, ma fatta di donne che avevano lavorato in risaia, fatto la Resistenza, che erano entrate per prime a lavorare nelle grandi fabbriche del nord: tutta un’umanità al femminile straordinaria, che ebbi modo di avvicinare con la macchina fotografica”
Paola Agosti
Torino, 1947