“Qui mi ritrovo a mio agio: l’imperfezione, lo scarto, l’errore e le sue conseguenze, l’errore come fenomeno (proprio che viene fuori), che dipende anche dal caso, come elemento che diverge dalla norma… già dalla prima metà degli anni Settanta, per esempio nelle Extrapagine, mi sono occupata di questi argomenti.
Nel mio lavoro, il rigore di base viene alterato, o smentito, o messo in dubbio. Il risultato si sottrae alla leggibilità scontata di una geometria che spera di essere ventilata da un soffio di poesia”
Grazia Varisco
Milano, 1937